...riemersi da un battito d'ali, grazie di avermi portato fin qui.
Avevo 8 anni, mi sembra, quando Orsolina e Pino, la mamma ed il papà, comprarono il primo fascicolo della 'Grande enciclopedia della musica classica'.
Erano fascicoli settimanali in bianco e nero, di forma quadrata, con all'interno un disco a 33 giri. Ogni dieci dischi arrivava il raccoglitore, era color marrone scuro, ne ricordo la consistenza. Eh, la memoria tattile...
Il loro arrivo era una conquista ed una nuova promessa. Ricordo il trionfante silenzio e la vibrante allegria che passava per le anime dei miei genitori nell'ascoltare e nel dirci 'zitti zitti' al crescere della Quinta di Beethoven.
Era Vivaldi il mio preferito di bimba. Il 'Cardellino' e 'La tempesta di mare' erano la mia voce interiore canticchiata fino alle superiori. Il disco conservato gelosamente nella mia-stanza-tutta-mia conquistata a 15 anni.
Un giorno, Rodrigo, dispetti da adolescenti che arrivano precisi dove non sanno ma devono arrivare, me lo rigò. Sentii come lo stridìo delle unghie sulla lavagna e un dolore di perdita di ciò che è prezioso.
Tra i dischi e tra i volti dei musicisti disegnati sulle copertine, ricordo Berlioz.
La musica che mi hai ricordato mi arriva, mista tra quei ricordi così vivi e ricchi.E' bella e leggera. Ali di farfalle di buon umore. Forse non ti ho risposto. Ma sicuramente l'ho fatto con tatto. Grazie, amico mio, di avermi riportato qui.
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