
Sabato mattina.
Siamo in un bar... Uno di quei baracci con le slot machine e il barista dalla chiacchiera facile. Leggiamo il giornale. Roberto la Gazzetta. Io saltello tra gli articoli meno faticosi della Repubblica. Mi trovo più spesso incuriosita dalle immagini... Entra un uomo, 50 anni massimo. E' magretto e ha il capello lungo. Adidas e borsello sportivo. "Mi dai un bianco?".
E da lì parte la chiacchiera col barista... Il papà anziano e malato. Lui figlio unico. La tristezza di non poterlo tenere con sè a casa. "Mio figlio dorme in sala...". Il costo inarrivabile di una badante…
E' di spalle. Mi arriva la voce, e grazie a dio posso nascondermi dietro al giornale e non rivelare la mia curiosità.
Lascio il giornale lì. Sono con loro e ascolto. Se potessi avere il dono dell'invisibilità... Passerei le ore così. Ad immergermi nell'umanità. E sentire il fluire della vita.
Ho pensato al mio papà.
Credo che ci stiamo capendo.
Lascio il giornale lì. Sono con loro e ascolto. Se potessi avere il dono dell'invisibilità... Passerei le ore così. Ad immergermi nell'umanità. E sentire il fluire della vita.
Ho pensato al mio papà.
Credo che ci stiamo capendo.