sei stato per me un giovane cavaliere allegro e generoso.
Mi hai preso per mano raccogliendo la mia voglia di non arrendermi di fronte ai miei stessi limiti, mi hai portato a ballare, e hai sentito quanta voglia avevo ancora di sentire il ritmo e immergermi totalmente nella Vita.
Ad aprile, dopo l'ennesimo parere medico negativo - "Signora, purtroppo non possiamo farci nulla, si goda quello che arriverà. Figli, purtroppo pressoché impossibile" - consumate tutte le lacrime, ho scelto di festeggiare comunque e follemente quanto ricevuto.
Con Federico abbiamo celebrato gli arieti testardi che siamo, gli Amici, l'Amore, la Libertà, la Vibrazione di esserci qui, pienamente per poi andare oltre.
Ho ballato con mia madre, e tra le note che ci avvolgevano ho potuto gridarle a pieni polmoni: "Grazie di avermi fatto nascere!"
Da maggio la Cameretta Azzurra pensata per il bimbo che cercavamo non ha voluto restar vuota. Decine e decine di ospiti preziosi, di ogni nazionalità e cultura l'hanno abitata. La mia linfa ha ripreso a scorrere e sono certa che anche questi incontri hanno ridato fertilità al mio corpo.
Ho cantato ballato pianto fatto l'amore con ogni creatura presente al Gay Pride.
Dopo quasi venti anni ho ritrovato il mio primo e travolgente amore. L'ho abbracciato come un dono delicato prezioso e nuovo.
A luglio sono stata un girasole fra i girasoli della Toscana, ho dormito abbracciata alla natura e respirato il respiro dei pini marini.
Il 21 luglio, a Barolo, abbiamo festeggiato in stupefatte lacrime di gioia le due lineette. Eravamo al concerto di Sting, appuntamento fissato 8 mesi prima e consegnato dalle mani di Roberto.
Il lavoro mi ha appassionato, reinnamorato e riempito di curiosità. Mi mancherà così tanto...
E così, caro mio bel giovane cavaliere, ieri sera non sono riuscita a dirti "Ciao". Come una bimba che non vuol separarsi, ho chiuso gli occhi sperando che al mio risveglio fossi ancora lì.
E invece non c'eri.
C'era invece questa nuova creatura, che si è presentata dicendo: "Scordatevi che dormirete, quest'anno".
Perché se quel che si fa il primo dell'anno lo si fa tutto l'anno... Il messaggio è arrivato. Chiarissimo e perentorio.
C'è stato un brindisi alle 21, a occhi lucidi, tra me e Roberto. Solo lui ed io al mondo, nel Cosmo, in quel momento.
Neanche un fuoco di artificio.
Chè quello, già sappiamo, esploderà tra qualche mese per noi.
Grazie a ciascuno di voi di esserci stati.
Grazie a chi ci ha protetti e ha fatto il
tifo per noi: grazie nonno Giuseppe e nonna Laura, siete sempre qui con noi.
Buon 2016 a tutti noi.
E portate pazienza, che la sintesi non m'appartiene 😜.