domenica 9 ottobre 2016

Un bacio.

... e con questa immagine vorrei chiudere questo speciale viaggio del cuore.

Zia Giovanna è la sorella più grande del mio papà. E lui, nonostante avesse un caratteraccio, non mancava mai di chiamarla alle feste. 

Non pensavamo sarebbe venuta alla cena, e ne avrebbe avuto ragione: l'età, nonostante  il sorriso sempre lindo e  perfetto, si fa sentire,  e le gambe ormai credo la portino solo in chiesa.

E invece, con l'abito bello e la sua figura sempre più minuta, la sorpresa più inaspettata.

Alla fine della serata si è avvicinata a Federico. 
"Zia, dagli un bacio!"
"Babbo diceva sempre che gli anziani non devono baciare i bimbi, perché portano malattie. 
Però un bacino sulla spalla glielo darei, se posso...".

Mi sono emozionata. E con questa immagine, del bacio delicato e rispettoso al più giovane dalla più matura, tra l'inizio e la fine del cerchio infinito e ricco di storie della famiglia, voglio chiudere questo viaggio.

Con amore e gratitudine.






domenica 1 maggio 2016

Dance dance dance. 43 anni.



Un anno fa, parrucca fucsia, scarpette comode, amici tutt'intorno e musica oh, che gran musica con Carlo Prestori Fabrizio Riccardo e Federico Marescotti!
Ballare, lasciarsi portare dal ritmo e sentire l'energia di tutti intorno a me, anche degli sconosciuti.

Tra gli altri un ballo speciale, quello con mia madre. E in mezzo a luci stroboscopiche e musica a palla gridare con tutta me stessa : "Grazie, mamma, di avermi fatto nascere!"


Ripensavo oggi a quel compleanno, ai precedenti, e a quello di oggi, per il mio quarantatreesimo...

Stare con Federico e Roberto, sentire i tempi di questo aquilotto affamato di Vita e di Contatto, andare al suo ritmo. Una passeggiata, quello che utero e perineo mi concedono, verso Panebianco, due baci di dama e un caffè - la mia festa di compleanno - mentre ricevo, tempismo perfetto, una meravigliosa notizia. Mi commuovo e, fa niente se forse è colpa degli ormoni, piango.

Al parco, immersi nel verde e nel sole, allattare il piccolo in un silenzio quasi irreale e gridare dentro di me "Grazie, di aver scelto noi, come tuoi genitori!"


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"Ma cosa devo fare allora?"
"Danzare" rispose "continuare a danzare, finchè ci sarà musica. Capisci quello che ti sto dicendo? devi danzare. Danzare senza mai fermarti. Non devi chiederti perchè. Non devi pensare a cosa significa. Il significato non importa, non c'entra. Se ti metti a pensare a queste cose, i tuoi piedi si bloccheranno. E una volta che saranno bloccati, io non potrò più fare niente per te. Tutti i tuoi collegamenti si interromperanno. Finiranno per sempre. E tu potrai vivere solo in questo mondo. Ne sarai progressivamente risucchiato. Perciò i tuoi piedi non dovranno mai fermarsi. Anche se quello che fai può sembrarti stupido, non pensarci. Un passo dopo l'altro, continua a danzare. E tutto ciò che era irrigidito e bloccato piano piano comincerà a sciogliersi. Per certe cose non è ancora troppo tardi. I mezzi che hai, usali tutti. Fai del tuo meglio. Non devi avere paura di nulla. Adesso sei stanco. Stanco e spaventato. Capita a tutti. Ti sembra sbagliato. Per questo i tuoi piedi si bloccano".
Alzai gli occhi e guardai la sua ombra sul muro.
"Danzare è la tua unica possibilità" continuò "devi danzare, e danzare bene. tanto bene da lasciare tutti a bocca aperta. Se lo fai, forse anch'io potrò darti una mano. Finchè c'è musica, devi danzare!" 

H. Murakami

Primo mese con Batman

Un mese fa, alle 4.53, dopo 11 ore di travaglio-"pensavo-peggio" e 3 di "esci-da-questo-corpo @@@@!", venivi alla luce.

È stato un mese eterno e al contempo battito di ciglia.

Non dimenticherò mai i primi giorni in ospedale e l'attimo in cui, saliti sull'ascensore, alle dimissioni, ho guardato il tuo papà e confidato  il mio terrore: "Come faremo ora?!Io qui ci starei finché non arriva alla prima elementare!".

In questo mese, chiusi in casa e accompagnati da poche visite (per scelta mia: non mi si può vedere con questa panzotta!), hai insegnato a questi due genitori-bebè tantissimo: che ti piace sentire il contatto con la pelle; che hai il dono della tenacia e della determinazione; che probabilmente nella pancia avevi il fuso di New York e che potremmo fare un sacco di cose, insieme, la notte, se solo la smettessimo di voler dormire; che hai già i tuoi gusti "culinari" e che ehm, la vitamina k anche no... che quando piangi c'è sempre un (buon) motivo e che sono i tuoi genitori, un po' analfabeti. 

Buon complemese piccolo Batman...
E ora via, con le avventure di questa magica nuova notte insieme!


venerdì 1 gennaio 2016

Un saluto al Cavaliere Allegro e Generoso

Caro 2015,
sei stato per me un giovane cavaliere allegro e generoso.

Mi hai preso per mano raccogliendo la mia voglia di non arrendermi di fronte ai miei stessi limiti, mi hai portato a ballare, e hai sentito quanta voglia avevo ancora di sentire il ritmo e immergermi totalmente nella Vita.

Ad aprile, dopo l'ennesimo parere medico negativo - "Signora, purtroppo non possiamo farci nulla, si goda quello che arriverà. Figli, purtroppo pressoché impossibile" - consumate tutte le lacrime, ho scelto di festeggiare comunque e follemente quanto ricevuto.

Con Federico abbiamo celebrato gli arieti testardi che siamo, gli Amici, l'Amore, la Libertà, la Vibrazione di esserci qui, pienamente  per poi andare oltre.

Ho ballato con mia madre, e tra le note che ci avvolgevano ho potuto gridarle a pieni polmoni: "Grazie di avermi fatto nascere!"

Da maggio la Cameretta Azzurra  pensata per il bimbo che cercavamo non ha voluto restar vuota. Decine e decine di ospiti preziosi, di ogni nazionalità e cultura l'hanno abitata. La mia linfa ha ripreso a scorrere e sono certa che anche questi incontri hanno ridato fertilità al mio corpo.

Ho cantato ballato pianto fatto l'amore con ogni creatura presente al Gay Pride.

Dopo quasi venti anni ho ritrovato il mio primo e travolgente amore. L'ho abbracciato come un dono delicato prezioso e nuovo.

A luglio sono stata un girasole  fra i girasoli della Toscana, ho dormito abbracciata alla natura e respirato il respiro dei pini marini.

Il 21 luglio, a Barolo, abbiamo festeggiato in stupefatte lacrime di gioia le due lineette. Eravamo al concerto di Sting, appuntamento fissato 8 mesi prima e consegnato dalle mani di Roberto.

Il lavoro mi ha appassionato, reinnamorato e riempito di curiosità. Mi mancherà così tanto...

E così, caro mio bel giovane cavaliere, ieri sera non sono riuscita a dirti "Ciao". Come una bimba che non vuol separarsi,  ho chiuso gli occhi sperando che al mio risveglio fossi ancora lì. 

E invece non c'eri.
C'era invece questa nuova creatura, che si è presentata dicendo: "Scordatevi che dormirete, quest'anno".
Perché se quel che si fa il primo dell'anno lo si fa tutto l'anno... Il messaggio è arrivato. Chiarissimo e perentorio.

C'è stato un brindisi alle 21, a occhi lucidi, tra me e Roberto. Solo lui ed io al mondo, nel Cosmo, in quel momento. 

Neanche un fuoco di artificio.
Chè quello, già sappiamo, esploderà tra qualche mese per noi.

Grazie a ciascuno di voi di esserci stati.

Grazie a chi ci ha protetti e ha fatto il
tifo per noi: grazie nonno Giuseppe e nonna Laura, siete sempre qui con noi.

Buon 2016 a tutti noi.

E portate pazienza, che la sintesi non m'appartiene 😜.