domenica 1 maggio 2016

Dance dance dance. 43 anni.



Un anno fa, parrucca fucsia, scarpette comode, amici tutt'intorno e musica oh, che gran musica con Carlo Prestori Fabrizio Riccardo e Federico Marescotti!
Ballare, lasciarsi portare dal ritmo e sentire l'energia di tutti intorno a me, anche degli sconosciuti.

Tra gli altri un ballo speciale, quello con mia madre. E in mezzo a luci stroboscopiche e musica a palla gridare con tutta me stessa : "Grazie, mamma, di avermi fatto nascere!"


Ripensavo oggi a quel compleanno, ai precedenti, e a quello di oggi, per il mio quarantatreesimo...

Stare con Federico e Roberto, sentire i tempi di questo aquilotto affamato di Vita e di Contatto, andare al suo ritmo. Una passeggiata, quello che utero e perineo mi concedono, verso Panebianco, due baci di dama e un caffè - la mia festa di compleanno - mentre ricevo, tempismo perfetto, una meravigliosa notizia. Mi commuovo e, fa niente se forse è colpa degli ormoni, piango.

Al parco, immersi nel verde e nel sole, allattare il piccolo in un silenzio quasi irreale e gridare dentro di me "Grazie, di aver scelto noi, come tuoi genitori!"


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"Ma cosa devo fare allora?"
"Danzare" rispose "continuare a danzare, finchè ci sarà musica. Capisci quello che ti sto dicendo? devi danzare. Danzare senza mai fermarti. Non devi chiederti perchè. Non devi pensare a cosa significa. Il significato non importa, non c'entra. Se ti metti a pensare a queste cose, i tuoi piedi si bloccheranno. E una volta che saranno bloccati, io non potrò più fare niente per te. Tutti i tuoi collegamenti si interromperanno. Finiranno per sempre. E tu potrai vivere solo in questo mondo. Ne sarai progressivamente risucchiato. Perciò i tuoi piedi non dovranno mai fermarsi. Anche se quello che fai può sembrarti stupido, non pensarci. Un passo dopo l'altro, continua a danzare. E tutto ciò che era irrigidito e bloccato piano piano comincerà a sciogliersi. Per certe cose non è ancora troppo tardi. I mezzi che hai, usali tutti. Fai del tuo meglio. Non devi avere paura di nulla. Adesso sei stanco. Stanco e spaventato. Capita a tutti. Ti sembra sbagliato. Per questo i tuoi piedi si bloccano".
Alzai gli occhi e guardai la sua ombra sul muro.
"Danzare è la tua unica possibilità" continuò "devi danzare, e danzare bene. tanto bene da lasciare tutti a bocca aperta. Se lo fai, forse anch'io potrò darti una mano. Finchè c'è musica, devi danzare!" 

H. Murakami

Primo mese con Batman

Un mese fa, alle 4.53, dopo 11 ore di travaglio-"pensavo-peggio" e 3 di "esci-da-questo-corpo @@@@!", venivi alla luce.

È stato un mese eterno e al contempo battito di ciglia.

Non dimenticherò mai i primi giorni in ospedale e l'attimo in cui, saliti sull'ascensore, alle dimissioni, ho guardato il tuo papà e confidato  il mio terrore: "Come faremo ora?!Io qui ci starei finché non arriva alla prima elementare!".

In questo mese, chiusi in casa e accompagnati da poche visite (per scelta mia: non mi si può vedere con questa panzotta!), hai insegnato a questi due genitori-bebè tantissimo: che ti piace sentire il contatto con la pelle; che hai il dono della tenacia e della determinazione; che probabilmente nella pancia avevi il fuso di New York e che potremmo fare un sacco di cose, insieme, la notte, se solo la smettessimo di voler dormire; che hai già i tuoi gusti "culinari" e che ehm, la vitamina k anche no... che quando piangi c'è sempre un (buon) motivo e che sono i tuoi genitori, un po' analfabeti. 

Buon complemese piccolo Batman...
E ora via, con le avventure di questa magica nuova notte insieme!