lunedì 26 settembre 2011

Stasera ho chiesto al salumiere di accompagnarmi fuori.



E lui l'ha fatto.

Però arrivati alla MM Piola l'ho ringraziato e l'ho lasciato andare dicendogli, e questa è la parte più divertente, 'a buon rendere!'.

Ora però vi racconto l'antefatto. Mi piaceva partire dalla fine.

Ero al reparto frutta e verdura con portatile borsa a tracolla e cestino sempre più pieno (dettaglio non irrilevante) quando incrocio lo sguardo con un essere indefinito che sbiascica qualcosa del tipo 'mungabungatuesseredonnaiouomomungabunga'.

Proseguo la mia strada tra le mille interessanti corsie, incurante ma memore.

Mi imbatto in beni di ogni tipo: kiwi gold (10 euro due confezioni: uao-li-prendo faccio-una scorta di vitamine-e poi econooooomici!), cannelloni alla romana surgelati, salmone scozzese immigrato in Irlanda a soli 2€e 57, mentre noto con solenne godimento che i prezzi sono indicati non più da quei cazzilli stampigliati e ricoperti da plastiche che matematicamente faccio cadere e ci metto mezzora a rimontare, ma da fantastici dispositivi elettronici digitali.

E' subito amore.

Mentre tubo amabilmente con un bel 0,39€ (prezzo del patè di pollo), sento una presenza, un essere un DAS EIN ‎(citazione filosofica)


..... è LUI!


Mungabunga al mio fianco. ‎
... e non è subito amore.


Gli lancio un'occhiataccia di quelle che nemmeno un bambino ci crederebbe, ed ecco, risbiascica qualcosa, mi comunica, mi dice ma non intendo, sento solo il suo sguardo sotto il cappellaccio con la visiera 'I ♥ NY'.


Allungo il passo, faccio lo slalom salutando col cuore spezzato il mio 0,39€ , dribblo studentelli del Politecnico con carrelli colmi di merendine e maionese (ma che fanno, ce la spalmano sopra?!), vecchiette che contano i centesimini e gli omini GS che invitano ad usare le cassefaidatè.


'No! le odio!Mioddìo! Io HO BISOGNO della cassiera, LA VOGLIO!' Arrivo alla cassa, vorrei segnare il goal, ma ho sbagliato cartone animato. Guardo fuori, presto sarò a casa...e...


e...

e...

e...


è LUI!
Mungabunga è lì col naso appiccicato al vetro del GS.


Mi fissa, sì, certamente mi fissa.
Sento il pericolo
l'adrenalina sale
la cassiera mi dice: ‎'Ahò, cheffà, paga?!'
dissimulo tranquillità e solerzia,
sfodero la mia Visa e con la mano asciugo la fronte imperlata di sudore.

Sento il pericolo,
ma devo dissimulare, il nemico non deve fiutare la mia paura, se no è fatta.
Pago, mi allontano dalla cassa, tra me e Munghy (lo chiamo così, tra me e me siamo ormai in confidenza) c'è solo un metro di distanza e un vetro GS.
Nella mente mi si affastellano milioni di pensieri, stratagemmi, soluzioni, inganni, ma il tempo scorre, la voce inesorabile sillaba
'SIE     TE


     PRE     GA    TI             DI
                                                      
  U  SCI  RE !!!'


Il tempo scorre sabbia tra le mie dita, non torna indietro, non si può.

IO.

MUNGHY.

IL BUIO FUORI.


Quando...un lampo, un bagliore.
E' lui. La casacca coi segni della fatica del giorno, un bel bianco sporco, lo guardo, gli chiedo.

‎'Mi accompagni per piacere?'  e il salumiere dice 'Sì'.


Io e il salumiere camminiamo quasi a braccetto per la strada antistante il GS e trafelata spiego del pericolo scampato, quando  improvviso mi grida:'ATTENTA!!!'


Stavo per finire tirata sotto da una macchina. Mentre Munghy, immobile e serafico, beve a garganella la sua Fanta in bottiglia di plastica.



‎-THE END -



1 commento: