Oggi siamo andati a trovare zio Gianfranco, il fratello della mamma.
Gli ospedali sono dei microcosmi, dove la vita continua con ritmi suoi e dove gli abitanti si organizzano secondo consuetudini proprie.E allora può succedere di incontrare il signor Renzo, il barbiere che si occupa di rinfrescare gli ospiti, anche quelli che magari sono mesi che non si guardano allo specchio.
Il signor Renzo porta nel trolley tutto l'armamentario del
Buon Barbiere, ci racconta barzellette sconce in milanese e ci dichiara orgoglioso di essere uno studioso della Bibbia. "Io ai testimoni di Geova tengo testa".
Mi fa anche qualche complimento ("hai piedi spirituali") e, sapete quanto sono vanitosa, mi emoziono un pochetto.
Di Roberto dice che si vede che è una brava persona e che il suo nome porta la radice del legno di rovere e della berta... Non lo seguo molto, ma andremmo avanti così per ore.
Lo zio osserva dal letto e, giuro l'ho visto, gli scappano un paio di risate sdentate che mi aprono il cuore.
Il signor Renzo ci dice che lo zio è molto magro e che converrà aspettare almeno una settimana prima di fare la prossima rasatura. Poi gli passa la colonia, "sentite che buon profumo!" E la passa anche sui capelli da pulcino, per rinfrescarlo.
Poi, prima di andare via, mi chiede se lavoro per una casa editrice, perché sta ultimando un suo libro e gli piacerebbe pubblicarlo.