Martedì,
ritorno da Londra.
Un unico
acquisto per me, un maglioncino di cachemire rosa. Comprato a Camden, bucato.
15 sterline. Un affare.
Resta solo di farlo cucire per benino, sistemare,
rattoppare.
So già dove andare. Il cinesino che parla poco, ascolta mentre ti
domandi se capisca e intanto alla radio va Radio Lombardia che impreca contro gli
stranieri e Pisapia.
Lo porto da
lui, arrivata col volo delle 16 a Linate, passo da casa, attendo che smetta di
grandinare palle di neve e via, sì, vado.
Domani ci
sará un clima tropicale post monsonico, ma io devo, assolutamente devo
indossare il mio maglioncino rosa a V di cachemire.
Dunque corro dal 'mio'
cinesino.
Mentre la
radio sputacchia le peggio parolacce italiane contro i rom che sporcano le
strade, spiego il lavoro da farsi. Mi ascolta, poi gli dico: "Certo son
proprio arrabbiati, quelli lí alla radio".
E lui
esplode a ridere.
Ridiamo.
"Lolo semple cosí".
Ho fretta di avere
il mio maglioncino pronto, e quando mi dice: "Vieni veneldi, anzi no dai,
facciamo anche giovedì", non paga, rilancio: "Ma domani sei aperto,
ce la fai per domani?"
Mi dice : "Ci plovo".
"Se mi dai il
tuo numero di telefono ti chiamo, così mi dici se ce l'hai fatta".
Silenzio.
Silenzio.
Silenzio.
Lo guardo.
Insisto.
"Se mi
dai il tuo numero di telefono mi dici se è pronto".
Silenzio.
Silenzio
Silenzio.
Lo guardo negli occhi. Sguardo da 'ok va bene non insisto più'.
Acciuffa per la coda il mio pensiero, tempo perfetto, e dice:
"Telefono non selvile, che ploblema c'è? -serafico- tu domani venile: io avele
plonto lavolo fatto".
Ora ho con me il maglioncino rattoppato. Il mio trofeo.
Domani ci saranno 27 gradi, lo indosserò uguale.
E penserò al cinesino che (radio spenta oggi) al mio:
"Scusami, dopo tutto il mio insistere, ieri non ce l'ho fatta a
venire!"...
è scoppiato
a ridere.
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